Il patron della Sampdoria, Massimo Ferrero, è stato molto chiaro. Ai microfoni di RMC Sport, il presidente del club blucerchiato ha lanciato un appello ai presidenti delle squadre di Serie A e a Gaetano Miccichè, per sospendere la prima giornata di Serie A, in programma per questo week-end. La motivazione è tristemente nota: il crollo del Ponte Morandi ha segnato fortemente la città di Genova e sabato si svolgeranno i funerali delle vittime coinvolte.
“Sto chiamando i presidenti della Serie A per dire che non si deve giocare. Sono sicuro che Miccichè non farà giocare, ho sentito Agnelli e ha detto che la Juventus non gioca. Sabato non si può giocare con i funerali.”
Nel frattempo la Fiorentina ha colto l’invito ed è pronta a rinviare la partita che dovrebbe tenersi proprio a Genova contro la Sampdoria. Con un comunicato ufficiale la Fiorentina ha fatto sapere che sarebbe meglio fermare il campionato: “Sarebbe opportuno che, in questo momento, anche il mondo del calcio si fermasse a riflettere e rispettasse in silenzio il lutto che ha colpito decine di famiglie”. Si attende quindi la pronuncia della Lega di Serie A, su una questione che in queste ore sta dividendo i pareri dell’opinione pubblica.
Giusto rimandare le partite delle genovesi, ma non mi sembra il caso di rimandare l’intera giornata di campionato. Non credo che alle famiglie delle vittime o agli sfollati interessi granché
Tragedia immane, dovuta solo e soltanto all’egoismo e a calcoli speculativi (economici) dell’uomo.
Non è il calcio che deve diventare stimolo per le coscienze ma quanto nella testa, nella filosofia, nei valori di tutte le persone, di questa società sempre più disumana che devono cambiare: è crollato un ponte, ma sta crollando ben altro in questo Paese.
Non si gioca la domenica per “recuperare” il mercoledì?…
Non ha senso fermare il campionato composta da una minoranza di classi di sportivi, dirigenti lautamente pagati e come al solito non fermare le altre categorie, che denota il fatto che non sia una questione dello sport che si deve fermare di fronte ad una tragedia.
Inoltre tutti i normali lavoratori, coloro che veramente sono molto toccati e scossi da una tragedia della gente comune, non saranno fermati al lavoro e forse ci saranno i soliti minuti di silenzio o simili, quindi non vedo perchè lo sport si debba sottrarre alla normalità e privilegiare chi non ne ha bisogno.
Anzi concordo con chi dice che il governo, la lega e i club dovrebbero far giocare per sollevare il morale e dare un segnale positivo devolvendo parte o tutti gli incassi alle famiglia colpite, vittime e chi ha perso la casa.
A mio avviso lo sport deve essere proprio elemento trainante, elemento di stimolo morale e di sostegno, così come in passato il Grande Torino sollevava gli animi di un intero paese distrutto psicologicamente ed economicamente dalla guerra.
Lo sport in questo modo e in particolare la serie A si mostra ancor più elitaria e privilegiata, estraniandosi dalla gente comune, da coloro che sono i tifosi e gli appassionati.
Vedo purtroppo solo tanta ipocrisia e falsità in questi stop senza senso, fatti più per apparire belli agli occhi della stampa che altro.
Giocare e devolvere metà dell’incasso a quelle sfortunate famiglie. Credo sia la cosa migliore per tutte loro.
Anche secondo me
ipocriti.. Secondo me solo a Genova si dovrebbero fermare, invece negli altri campi no, anzi proporrei di devolvere parte degli incassi alle famiglie sfollate o donarli alle vittime.. che senso ha? Poi qualsiasi cosa esca dalla bocca di quel cocainomane è solo immondizia
Giusto fermare il calcio. Importante è non fermarsi dopo. Quando è ora di trovare i colpevoli. Quando è ora di far pagare i responsabili e soprattutto quando si dovrà intervenire affinché non si ripeta mai più un caso del genere.